Denatalità: Mosca (Sin), “mancano politiche organiche e continuative di sostegno a famiglia e a donne-madri”

“L’Italia è tra i paesi che fanno meno figli al mondo, meno anche rispetto agli anni della prima e seconda guerra mondiale”: a sottolinearlo è Fabio Mosca, presidente Società italiana di neonatologia (Sin), intervenendo alla presentazione odierna del Libro bianco “La salute della donna – La sfida della denatalità”, realizzato da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) con il supporto di Farmindustria. “In poco più di 50 anni siamo passati dal baby boom degli anni ’60 al baby flop dei nostri giorni – osserva -. Una questione non solo demografica, ma principalmente sociale ed economica causata dalla mancanza di politiche organiche e continuative di sostegno alla famiglia e alle donne-madri, per anni sottovalutata. Con il Family Act del 2020 è stato finalmente compiuto il primo passo concreto per sostenere la genitorialità e mettere la famiglia al centro del futuro del nostro Paese”. Sono circa 10 milioni le donne costrette a rinunciare al lavoro a causa di difficoltà di conciliazione famiglia-lavoro. Non a caso l’Italia figura tra gli ultimi Paesi europei per numero di donne occupate. “Le donne sono scoraggiate – prosegue Mosca – perché è difficile conciliare i tempi di vita e lavoro e per questo talvolta rinunciano ad allattare e spesso ad avere un secondo figlio”. Ormai “è un dato di fatto: a bassi tassi di occupazione femminile corrispondono bassi tassi di fecondità”. In Italia, infatti, solo il 48,9% delle donne in età fertile lavora, contro una media del 62,4% dell’Ue.

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