“Nella ‘città’ universitaria la Chiesa è presente perché crede in essa e, insieme a tanti altri, con umiltà e rispetto, vuole contribuire a edificarla secondo i valori della libertà, della verità e della bellezza che le sono propri”. Lo ha sottolineato oggi pomeriggio il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, intervenendo al webinar “L’Università davanti alle sfide attuali e future: valori, prospettive, responsabilità”, promosso oggi pomeriggio dall’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei.
“Il primo campo di impegno della pastorale universitaria è quello di accompagnare le persone, con l’accoglienza, l’ascolto, il sostegno concreto. La pastorale universitaria vuole essere un fattore umanizzante dentro l’Università, un segno di incontro e di fraternità possibile. Anche quando offre dei servizi o promuove iniziative, al centro è sempre la persona, con le sue domande, le sue esigenze e le sue capacità. Ne sono una testimonianza i centri pastorali, le cappellanie, le associazioni degli studenti e dei docenti, i collegi e le residenze universitarie cattoliche”, ha evidenziato il presule, ricordando anche che “nei nostri collegi, realtà davvero a misura di studente e senza alcun fine di lucro, sono state introdotte tutte le misure di sicurezza necessarie, senza che per questo sia venuta meno la dimensione comunitaria e la qualità educativa”.
Un ambito tipico di impegno per la pastorale universitaria è poi “quello dell’incontro tra le istanze della cultura e della scienza con quelle dell’etica e della fede. Possiamo soltanto venire tutti arricchiti da questo dialogo aperto e creativo, ancor più in un passaggio epocale come quello che stiamo vivendo”.
Un invito poi a compiere anche il percorso “dall’Università alla Chiesa”, “portando nelle proprie comunità di appartenenza le istanze culturali e sociali emergenti in ambito accademico, affinché se ne possa tener conto nel cammino di fede e di discernimento delle diocesi, delle parrocchie e dei gruppi ecclesiali”.
Facendo riferimento all’attuale emergenza, mons. Russo ha concluso: “L’ora inedita e difficile che stiamo affrontando ci dice che questo è un tempo per rinnovarci e per andare all’essenziale, distinguendo ciò che conta da ciò che passa, quello che è necessario da quello che non lo è. Vale sia per la Chiesa sia per l’Università, ciascuno nel suo modo proprio. È sulla fedeltà, rinnovata nelle forme, al senso profondo del nostro esistere che si misura la nostra risposta alla crisi aperta dalla pandemia. Non è tanto un guardare indietro, quello che intendo, ma il coniugare la consapevolezza delle nostre radici con l’apertura ai nuovi scenari. In questa strada incontriamo tanti compagni di viaggio, gente che ‘esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità’”.