L’arcivescovo Ieronymos di Atene e di tutta la Grecia è stato ricoverato stamattina all’ospedale “Evaggelismos” di Atene con una diagnosi di Covid-19 ed è in cura nell’Unità di Terapia intensiva, dove è sottoposto a visite mediche. A rilanciare la notizia è orthodoxtimes.com, sito di informazione ortodossa in lingua inglese. L’arcivescovo, 82 anni, era risultato negativo ai test rapidi, a cui era stato sottoposto al termine dei lavori del Santo Sinodo permanente e prima del suo incontro con il primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Lunedì 16 novembre si è poi sottoposto a test molecolare dal quale è risultato positivo. “Partecipo personalmente come pastore alla prova che riguarda migliaia di nostri fratelli nel nostro Paese e milioni in tutto il mondo. Condivido l’agonia, il dolore e la paura di tutti, che con la nostra fede in Dio sapremo tutti superare”, ha detto l’arcivescovo ai suoi stretti collaboratori poco prima della sua ospedalizzazione, sottolineando “il sacro obbligo di tutti noi di rispettare le regole e le misure delle autorità sanitarie competenti dello Stato a tutela del bene supremo della salute e della vita umana”.
Era il 16 aprile 2016, quando l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos, Papa Francesco e il patriarca ecumenico Bartolomeo si sono incontrati sull’isola greca di Lesbo per manifestare la loro “profonda preoccupazione per la tragica situazione dei numerosi rifugiati, migranti e individui in cerca di asilo”.