“Vivendo la fede con semplicità ha aiutato il mio cuore ad aprirsi a Dio”. Così Carlo Mocellin, marito della serva di Dio Mariacristina Cella Mocellin di cui è in corso il processo di beatificazione, portando la propria testimonianza al 40° convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita che si è aperto oggi in modalità online sul tema “Tu sei per me unico al mondo. Non si vede bene che col cuore”. Nell’autunno 1993 Mariacristina, che a 17 anni aveva già lottato contro un sarcoma alla gamba, è in attesa del terzo figlio e scopre un nuovo sarcoma. Affronta l’operazione, ma rinvia le terapie a dopo la nascita del piccolo Riccardo che nascerà nel luglio 1994, per non danneggiarlo. Ma sarà troppo tardi e morirà nell’ottobre dell’anno successivo. Carlo parla di “amore per sempre”. “Cristina non è stata una mamma-coraggio, ha semplicemente custodito e amato la vita, l’ha protetta quando ha scelto di mettere al sicuro la vita di Riccardo. Credo abbia vissuto tutto questo grazie al Vangelo, a Gesù Eucaristia che amava molto e alla presenza dello Spirito santo che lasciava operare nella sua vita”. “Alla scuola di Gesù e con Maria come modello. È questo che cambia le cose; è allora che si parla di amore vero”. “Cristina è ancora con me; la sua esistenza è stata un inno alla vita e all’amore di Dio”, la testimonianza del marito, che conclude: “So che Cristina vive con Gesù perché lo ha seguito fino in fondo, ma ci lascia il messaggio che è possibile vivere per cose grandi. A noi à chiesto solamente di fidarci e affidarci completamente a Dio”.