“Insieme contro il terrore”: riparte dagli eventi terroristici di Vienna e da un incoraggiamento un lungo testo che offre alcune indicazioni dei vescovi austriaci, alla luce del loro scambio in assemblea plenaria (che si è svolta interamente on line dal 9 novembre ad oggi). Il confronto ha riguardato, tra gli altri temi, anche quello della “responsabilità cristiana” al tempo della seconda ondata di Covid, tra preoccupazioni sanitarie, sociali ed economiche. E un chiaro messaggio: “Le interferenze con il diritto fondamentale della libertà religiosa, come la sospensione dei servizi pubblici, sono così gravi che devono essere ben fondate per non essere incostituzionali”, segnalano i vescovi, mentre comunque si continuano a celebrare le messe in Austria, con misure concordate e uno stretto contatto con le autorità statali. Dai vescovi austriaci anche una parola di “grande preoccupazione per la situazione nel Nagorno-Karabakh” e la speranza “che il nuovo armistizio possa reggere”. Ci sono “molteplici legami storici tra l’Austria e questa regione culturalmente significativa per la grande Europa” e “un rapporto speciale in particolare con il patriarca armeno Karekin II, che ha studiato a Vienna”. Una promessa: “Le organizzazioni umanitarie della Chiesa austriaca faranno del loro meglio per fornire un rapido aiuto alle persone nel bisogno” in quella regione.