“Cari fratelli, abbiamo ormai sentito molto del coronavirus, ma ora è presente fra noi, dappertutto… Io stesso sono infetto da 10 giorni. Tirando le somme posso dirmi fortunato, siccome finora non sono stato ricoverato in ospedale e dopo qualche giorno di febbre ormai da una settimana ho una temperatura normale. Ho chi si cura di me e posso celebrare la santa messa tutti i giorni. A volte, dopo la messa celebrata seduto, mi sono sentito così debole da dovermi coricare immediatamente”. Mons. Gábor Mohos (nella foto d’archivio), vescovo ausiliare di Budapest, racconta in prima persona, con una lettera aperta, del contagio da Covid-19 che lo ha colpito alcuni giorni or sono. “Dobbiamo prendere molto sul serio le misure protettive, siamo responsabili gli uni degli altri e anche di noi stessi”, spiega. “Ci sono troppe persone che non se la cavano con l’infezione Covid. Molti se la portano addosso per molto tempo e sono sempre più le persone che perdono la vita, non solo malati ed anziani”. “Vorrei aggiungere che, nonostante tutto ciò, questo è un periodo di grazia, un dono dell’amore misericordioso di Dio, un’occasione per unirmi di più a Gesù che mi aveva chiamato al servizio e al sacrificio sacerdotale”. Infine, il vescovo ringrazia per le preghiere che lo stanno sostenendo nella prova.