“L’offensiva della pandemia, che provoca vittime fra i malati ma anche fra il personale medico e infermieristico non può far dimenticare che in Toscana si muore sul lavoro e di lavoro. In poco più di un mese ci sono stati tre morti e cinque incidenti sul lavoro con diversi feriti. Un bilancio pesante e l’ennesima conferma che le politiche di prevenzione sono carenti, le norme sulla sicurezza spesso non sono applicate e i controlli sono insufficienti”. Lo afferma in un comunicato Pierandrea Vanni, presidente Mcl Toscana, secondo il quale “serve una rigorosa politica regionale che metta in campo più risorse e maggiore personale per i controlli. E gli stessi privati debbono fare molto di più così come occorre un contrasto ben più efficace del lavoro nero e comunque sommerso”. “Anche in tempi di Covid – conclude – la vita umana va difesa ovunque”.