Sono i docenti i protagonisti dell’edizione 2020 del Rapporto sulla scuola cattolica in Italia (il XXII), realizzato come ogni anno dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della Cei, non a caso intitolato “Chiamati a insegnare” (ed. Scholé Brescia 2020, 284 pagine) e presentato oggi nel corso di un webinar. Docenti come “mediatori fondamentali tra il progetto educativo della scuola e i contenuti culturali da sviluppare”, spiega Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico del Cssc, commentando i dati e i contributi dello studio. L’insegnante, sostiene, deve essere “anzitutto un buon docente, ma con alcune specificità importanti: deve aderire ai principi fondamentali del progetto educativo dell’istituto in cui insegna, deve promuovere la persona nell’integralità delle sue dimensioni (trascendenza compresa), deve conoscere le verità di fede e i principi della vita cristiana, deve essere appassionato alla crescita dei suoi alunni”. Ai docenti si chiedono insomma caratteristiche personali prima ancora che “tecnicamente professionali”, sicché la loro formazione risulta essere “una questione cruciale per la qualità della scuola cattolica”. Secondo Cicatelli, per la scuola cattolica rimane “strategico il reclutamento di un corpo docente qualificato sul piano etico-dottrinale della conoscenza e condivisione del progetto educativo della scuola, non meno che sul piano della competenza tecnico-professionale sui contenuti dell’insegnamento”. Di qui la conclusione: “La sfida per la scuola cattolica è dunque aperta”.