Alla nuova enciclica di Papa Francesco, Fratelli tutti, è dedicata l’apertura del numero di novembre di Aggiornamenti sociali, rivista del Centro San Fedele, retto dai Gesuiti a Milano. Dopo aver pubblicato sul sito una Guida alla lettura del documento, il direttore, padre Giacomo Costa, nell’editoriale a quattro mani con Paolo Foglizzo, ne approfondisce il contenuto, evidenziando tre assi tematici che lo attraversano. Ciascuno è un invito ad andare “oltre”, preposizione che costituisce un leitmotiv dell’enciclica. Il primo è “Oltre un mondo di soci”. “In una società ripiegata sulla difesa di sé, la mentalità dominante porta a concepire il prossimo solo nel senso di socio, inteso come colui con cui si condivide un interesse e risulta funzionale ad ottenere un tornaconto. In questa prospettiva, la mentalità individualista – si legge –, eliminando dall’orizzonte la prossimità e la fraternità, finisce per svuotare anche i concetti di libertà e uguaglianza”. Il secondo asse: “Oltre le frontiere”. La fraternità “non può limitarsi ai confini del gruppo di appartenenza. La disponibilità ad andare oltre ogni frontiera è richiamata da Papa Francesco in vari passaggi. La proposta dell’enciclica è di fare dell’incontro una cultura, consapevoli che una sana apertura non significa svalutare la propria identità”.
Terzo: “Oltre la manipolazione e la violenza”. Qui si parla di verità in un mondo pluralista: “che ogni essere umano possiede una dignità inalienabile è una verità corrispondente alla natura umana al di là di qualsiasi cambiamento culturale”, afferma il Papa. “È questa l’àncora contro la tentazione del relativismo: quando la cultura si corrompe e non riconosce più alcuna verità oggettiva o principi universalmente validi, le leggi vengono intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da manipolare a vantaggio dei potenti. Il rapporto tra verità e dialogo assume importanza cruciale in particolare quando i legami si rompono a causa di un conflitto: come si può operare per risolvere e superare i conflitti, senza negare la verità delle cause che li hanno scatenati e degli effetti che hanno prodotto? Il dialogo diventa centrale, perché è chiamato a farsi strumento di riconciliazione attraverso la ricerca della verità: il perdono stesso è vincolato alla verità ed esige la giustizia”. Un’ulteriore osservazione: “Lo sviluppo dell’enciclica Fratelli tutti risponde a un’intenzione pratica e trasformativa: spingere chi la legge a reagire e a operare per il cambiamento”.