“La pandemia sta aumentando disuguaglianze e vulnerabilità in ambito sociale, politico e nei sistemi economici. Le donne e le ragazze, in particolare, sono sempre più vittime di sistemi ingiusti e discriminatori: guadagnano meno, risparmiano meno e sono occupate in lavori precari e informali, spesso condannate a vivere in povertà”. È l’allarme lanciato oggi dalla Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da Caritas italiana e Focsiv, che citano varie analisi, tra cui quella della rivista scientifica Lancet Global Health: “Una riduzione dei servizi per la salute materna, pari al 10-18%, può portare a 12mila morti in più in sei mesi nei Paesi più poveri”. Inoltre, proseguono Caritas e Focsiv, “il blocco delle attività sta portando le donne fuori dal mondo lavorativo, provocando loro forti stress psicologici”. Gli ultimi dati Eurostat sulla disparità salariale tra uomo e donna fotografano una situazione, in Europa, che vede una differenza media nello stipendio del 15%. In Asia del Sud oltre l’80% delle donne, nell’Africa sub-sahariana il 74% e in America latina il 54% delle donne lavorano in occupazioni informali . È aumentata inoltre la violenza di genere, a causa dei limiti alla mobilità e della “coesistenza domestica obbligatoria” con i loro maltrattanti. Nel 2019 sono state 243 milioni le donne vittime di abusi e violenze. In Francia, ad esempio, si è stimato un aumento del 30%, il 25% in Argentina e così in Cipro e Singapore. Inoltre nel 2020 “quasi 500.000 ragazze in più nel mondo potrebbero essere state costrette al matrimonio forzato per effetto delle conseguenze economiche della pandemia, alle quali si aggiungeranno 1 milione in più di gravidanze precoci”. Secondo Caritas e Focsiv “è fondamentale che tutti gli Stati diano risposte collocando le donne e le ragazze al centro delle loro politiche”.