La situazione in Campania “è preoccupante. E noi siamo soli. Lo ripetiamo: le Caritas sono sole. Sole! Con volontari impagabili, ma impauriti. Strutture sotto stress e già ai limiti delle capienze. Sole e senza risorse sufficienti”. Lo denunciano le Caritas della Campania, in una lettera aperta al presidente della Regione, Vincenzo De Luca. “I poveri che assistiamo ordinariamente sono precipitati sotto le ultime soglie di dignità ammissibili. E gli impoveriti della prima ondata si stanno ripresentando in questi giorni ancora più impoveriti: parliamo di persone che hanno sempre lavorato nella vita, parliamo di anziani soli, parliamo di mamme con figli che non svolgono più lavori saltuari, di padri separati – anche di discreto livello culturale – in crisi professionale”, la fotografia della situazione regionale offerta dalle Caritas. “Le misure nazionali e regionali non guardano a queste categorie. Guardano, legittimamente, altrove. Ma ciò significa che questa sacca di povertà vera e incontestabile, non solo dichiarata dinanzi a un modulo telematico, è tutta integralmente a nostro carico – fanno presente le Caritas campane -. I servizi sotto pressione sono i dormitori, le mense, le attività di assistenza alle famiglie in blocco sanitario, i giovani e i bambini, gli anziani e le persone con abilità diversa. Questi cardini delle politiche sociali sono ormai abbandonati a se stessi”. Di qui la richiesta a De Luca di mettersi in “ascolto”. “La Delegazione Caritas Campania può essere un interlocutore privilegiato per la Regione – si legge nella lettera -. Istituisca a fianco al Comitato tecnico-scientifico un ‘Comitato sociale’ che la aiuti a capire tutti gli effetti del Covid così da strutturare interventi di sostegno che includano tutti, anche gli ‘invisibili’. Noi saremo sempre disponibili a mettere insieme tutte le nostre forze, in rete con le altre realtà territoriali, perché nessuno rimanga solo e disperato”.