Papa Francesco: udienza, “Gesù è venuto per tutti, anche per i peccatori”

Foto Calvarese/SIR

“In quel giorno, sulle sponde del fiume Giordano, c’è tutta l’umanità, con i suoi aneliti inespressi di preghiera”. Così il Papa ha commentato l’episodio del battesimo di Gesù nel Giordano, al centro della catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI. “C’è soprattutto il popolo dei peccatori”, ha proseguito Francesco: “Quelli che pensavano di non poter essere amati da Dio, quelli che non osavano andare al di là della soglia del tempio, quelli che non pregavano perché non se ne sentivano degni”. “Gesù è venuto per tutti, anche per loro, e comincia proprio unendosi a loro”, ha sottolineato Francesco: “Pregando, Gesù apre la porta dei cieli, e da quella breccia discende lo Spirito Santo. E dall’alto una voce proclama la verità stupenda: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’”. “Questa semplice frase racchiude un immenso tesoro”, ha commentato il Papa: “ci fa intuire qualcosa del mistero di Gesù e del suo cuore sempre rivolto al Padre”. “Nel turbinio della vita e del mondo che arriverà a condannarlo, anche nelle esperienze più dure e tristi che dovrà sopportare, anche quando sperimenta di non avere un posto dove posare il capo, anche quando attorno a Lui si scatenano l’odio e la persecuzione, Gesù non è mai senza il rifugio di una dimora”, ha spiegato Francesco: “Abita eternamente nel Padre. Ecco la grandezza unica della preghiera di Gesù: lo Spirito Santo prende possesso della sua persona e la voce del Padre attesta che Lui è l’amato, il Figlio in cui Egli pienamente si rispecchia”.

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