È durata circa mezz’ora la seconda udienza del processo per gli abusi nel Preseminario Pio X, durante la quali la vittima, L.G., si è costituita parte civile e, attraverso il suo avvocato, Dario Imparato, ha presentato istanza di citazione in giudizio del Preseminario San Pio X e dell’Opera don Folci, alla cui gestione è affidato il Preseminario. Il Preseminario e l’Opera saranno rappresentati dai loro legali nella prossima udienza, in programma il 19 novembre alle 14. I previsti interrogatori dei due imputati – don Gabriele Martinelli e mons. Enrico Radice, il primo accusato di abusi e l’altro di favoreggiamento – non hanno avuto luogo, come ha riferito il ”pool” di giornalisti ammessi a seguire l’udienza. “Riteniamo che ci siano responsabilità oggettive nell’istituzione che sovrintende il Preseminario”, recita l’istanza di citazione in giudizio del Preseminario e dell’Opera don Folci, nella quale si parla di “mancata vigilanza” e “grande negligenza” nel controllo del Preseminario. Il promotore di giustizia, Roberto Zannotti, ha precisato che “non è prerogativa della parte civile” presentare tale istanza. Le due avvocatesse degli imputati, Rita Claudia Baffoni per don Gabriele Martinelli e Agnese Camilli Carissimi per mons. Enrico Radice – hanno presentato opposizione all’istanza della difesa. L’udienza è iniziata alle 14.21 e la corte si è ritirata per mezz’ora, dalle 14.27 alle 15.04. Al ritorno in aula, Pignatone ha annunciato la prossima udienza e ha poi detto che “l’istanza presentata di citazione del Preseminario è accolta e autorizzata” dal Tribunale vaticano e va notificata a cura della parte civile entro dieci giorni dalla prossima udienza del 19 novembre. Il promotore di giustizia e gli avvocati degli imputati possono proporre eventuali obiezioni, secondo l’art. 69 del Codice penale, entro i tre giorni successivi alla presentazione dell’istanza del legale di L.G. All’avvocato Dario Imparato i giornalisti del “pool” hanno chiesto perché Pignatone avesse citato solo il Preseminario e non l’Opera don Folci. “Io capisco che ha accolto solo il Preseminario, ma non l’Opera. Comunque l’istituzione è affidata all’Opera don Folci”, il cui responsabile – ha aggiunto l’avvocato – è don Angelo Magistrelli, rettore del Preseminario e eup0ereiore dei sacerdoti dell’Opera. Nell’istanza non è citata la diocesi, sebbene Preseminario e Opera siano ad essa vincolati.