Il ruolo dell’Europa “diventa ancor più rilevante nel contesto di pandemia che stiamo attraversando”. Lo scrive il Papa, in una lettera inviata al card. Pietro Parolin in occasione di una visita del segretario di Stato vaticano a Bruxelles cancellata a causa dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria in corso. L’occasione della visita di Parolin era il 40° anniversario della Commissione degli Episcopati dell’Unione europea (Comece), il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l’Unione europea e il 50° anniversario della presenza della Santa Sede come Osservatore Permanente al Consiglio d’Europa. “Nelle cronache europee degli ultimi mesi, la pandemia – prosegue Francesco – ha posto in evidenza la tentazione di fare da sé, cercando soluzioni unilaterali ad un problema che travalica i confini degli Stati, ma anche, grazie al grande spirito di mediazione che caratterizza le Istituzioni europee, il desiderio di percorrere con convinzione la ‘strada della fraternità’ che è pure ‘strada della solidarietà’, mettendo in campo creatività e nuove iniziative. Tuttavia, i passi intrapresi hanno bisogno di consolidarsi, per evitare che le spinte centrifughe riprendano forza”. Di qui l’attualità delle parole di san Giovanni Paolo II: Europa “ritrova te stessa, sii te stessa”. “In un tempo di cambiamenti repentini c’è il rischio di perdere la propria identità, specialmente quando vengono a mancare valori condivisi sui quali fondare la società”, il monito del Papa, che nella lunga lettera riprende i temi del discorso pronunciato in occasione del Premio Carlo Magno: “Europa, ritrova te stessa! Ritrova dunque i tuoi ideali che hanno radici profonde. Sii te stessa! Non avere paura della tua storia millenaria che è una finestra sul futuro più che sul passato”.