“Un evento senza precedenti come la pandemia Covid-19 ha messo a nudo la debolezza dei sistemi europei di salute pubblica e delle istituzioni politiche ad essi preposte. È giunto il tempo per l’Unione di sfruttare le proprie capacità e di proteggere i propri cittadini senza piegarsi su se stessa, definendo nuovi e più ambiziosi standard in termini di protezione, salute, e sicurezza sociale per i suoi cittadini”. Questa, riferisce un comunicato, la sintesi dell’appello alle istituzioni europee pubblicato su “Nature”, una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, firmato da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, e sottoscritto da quindici scienziati di istituzioni sanitarie, agenzie governative, università e Ong di Italia, Francia, Usa, Germania, Portogallo, Regno Unito. Tra i firmatari, Franco Locatelli, presidente Consiglio superiore di sanità; Nicola Magrini (Aifa); Raffaella Sadun (Harvard University di Boston); Antoine Lafont dell’Hôpital Européen Georges-Pompidou di Parigi.
L’Ue “ha risposto alla pandemia con un pacchetto di misure da 750 miliardi di euro che punta anche a riformare i sistemi sanitari dei Paesi membri. Per realizzare questo obiettivo – prosegue l’appello – è necessaria una strategia multidisciplinare” e “i piani sanitari nazionali dovrebbero prevedere la creazione di centri di riferimento nazionali per le malattie infettive con potenziale epidemico, fortemente connessi in un network europeo”. Compiti del network, sorveglianza epidemiologica e sistemi di allerta precoce, promozione della “cooperazione tra enti di sanità pubblica nazionali e internazionali”, diffusione di “linee guida tecniche e protocolli clinici”, coordinamento della ricerca per una maggiore capacità di “identificazione tempestiva di nuovi patogeni” formazione degli “addetti pronti a implementare test su larga scala, tracciamento dei contatti e misure di quarantena”. Tali compiti potrebbero essere integrati con la Eu Barda, nuova agenzia europea dedicata alla ricerca biologica avanzata, la cui costituzione è stata annunciata dalla presidente dell’Unione Ursula von der Leyen lo scorso 16 settembre. Questi “i temi che dovrebbero essere al centro dell’agenda del prossimo summit sulla salute del G20, in programma in Italia l’anno prossimo”, conclude il comunicato.