“Corrispondere a Dio nella fedeltà del ministero episcopale, alimentare la comunione nella Chiesa, essere sollecito nel ricercare gli ultimi, gli ammalati, i poveri e gli indifesi, per affrontare le urgenti sfide del nostro tempo”. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha delineato i propri impegni nel suo messaggio di ringraziamento al termine dell’ordinazione episcopale, che ha ricevuto sabato scorso nel santuario della Madonna delle Lacrime. “Il vescovo – ha aggiunto – non deve avere davanti la prospettiva degli ostacoli e delle prove, che sono proprie dellʼufficio episcopale, ma gli uomini da amare, da servire e da salvare”. Una “custodia onerosa” di coloro che ci sono affidati.
Ricordando il suo motto episcopale “consacrati nella verità”, l’arcivescovo ha ricordato che “sono parole, tra le altre, che intessono la cosiddetta preghiera sacerdotale di Gesù nell’ultima cena”. “Con spirito di fede e di carità intendo incedere creativamente sorretto dal Vangelo nel solco delle vive testimonianze di fede, di intraprendenza pastorale, di attività caritativa e di servizio culturale della nostra Chiesa di Siracusa”. Tra le esortazioni del neo vescovo, poi, l’incoraggiamento “allʼimpegno di ravvivare il dono della fede; alla responsabilità di comunicare alle nuove generazioni la vitalità del Vangelo; all’urgenza di risvegliare il senso di Dio in coloro che si sono allontanati dalla Chiesa; alla necessità inderogabile di raggiungere gli ultimi che vivono nelle periferie esistenziali”.
Infine, la promessa di mons. Lomanto, nell’esercizio del suo ministero episcopale, di “ispirarmi alla perenne ricchezza del Concilio Vaticano II e alla feconda sapienza con cui esso riflette sullʼufficio pastorale dei vescovi e sulle potenzialità di rinnovamento ecclesiale percepite nelle quattro costituzioni, al magistero degli ultimi pontefici e, in particolare, di Papa Francesco”.