“Mi sento come un padre che ha osservato suo figlio nel percorso della crescita e che, ad un certo punto, deve aprire le braccia per lasciarlo andare su altre strade. Quando siamo chiamati a tracciare nuovi sentieri, ci invade sempre una strana sensazione, fatta di paura e di coraggio, di trepidazione e serenità, di speranza e tenacia. Nella metafora del padre che apre le braccia, per consegnare suo figlio al mondo, risiede l’audacia della gratitudine, di quel saper donare senza pretese, dimenticando i perimetri soffocanti dell’utilitarismo ed alzando la voce per gridare a Dio”. Lo scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, a Roberto Fittipaldi, in occasione della fine del suo percorso come direttore dell’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali. “Non aver paura del volo!”, l’invito contenuto nella lettera pubblicata sul sito diocesano.
“Librati alla ricerca di quella ‘povertà’ che è, per Papa Francesco, amore per l’essenziale, per la sobrietà dell’anima e abitudine al bene, senza cadere nella tentazione di essere prigioniero di un ruolo, epidemizzato dall’arrivismo – prosegue mons. Savino –. Non farti sedurre dal potere ma dalla responsabilità della bellezza, quella che vive il cambiamento come una missione e non solo come una rottura; la continuazione di un disegno che Dio ha scelto di tracciare per noi, come ‘offerta libera alla sua passione’, che è la passione libera e liberante, per come scrive Ludwig Monti, della vita”. E, ancora, il presule augura al giornalista: “Non aver paura, mai, della verità, anche se potrà trafiggerti come un dolore o sembrarti, per dirla con le parole di Albert Camus, uno scandalo dell’imprevedibile”.