Peggiorano le condizioni dei migranti intrappolati nel campo temporaneo allestito nell’isola di Lesbo, dopo l’incendio di inizio settembre che ha distrutto il vecchio campo di Moria. Con l’arrivo dell’inverno in 8mila si trovano in alloggi di fortuna senza cibo, assistenza sanitaria e servizi igienici, costretti a lavarsi in mare per la mancanza di acqua corrente. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam e Greek council for refugees, con un appello urgente “per un immediato trasferimento dei migranti sulla terra ferma e negli altri Paesi Ue”. Nel nuovo campo, informano in un nuovo rapporto, “costruito nello spazio dove prima sorgeva un poligono, manca l’acqua corrente e con l’inverno in arrivo tantissime famiglie con figli piccoli sono costrette in tende di fortuna, del tutto inadeguate a sopportare il calo delle temperature o la minima raffica di vento”. “Alcune tende si trovano ad appena 20 metri dal mare, non c’è sistema fognario, assistenza sanitaria, servizi igienici o docce, né sono previste norme di prevenzione del contagio da Coronavirus, che già aveva causato casi nel campo andato distrutto – spiega Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia –. Come se non bastasse il cibo spesso viene distribuito solo una volta al giorno e molti sono costretti a lavarsi in mare. Inoltre mancando quasi totalmente l’illuminazione donne e bambini di notte sono ancora più esposti di prima al rischio di subire abusi e violenze”. Natalia-Rafaella Kafkoutsou del Grc chiede alla Grecia di “trasferire immediatamente tutti fuori dall’isola”. Il piano del governo greco di trasferire tutti i residenti entro Pasqua “è un primo passo” ma “non tiene minimamente conto delle condizioni in cui i migranti si troveranno nelle prossime settimane e mesi”.