Società: Idos, dal 2012 nel nostro Paese un milione di “nuovi cittadini” discendenti di emigrati italiani

Sono più di 1 milione dal 2012 e sono stati oltre 100.000 nel 2019 i “nuovi cittadini” discendenti di emigrati italiani, ossia coloro che hanno acquisito la cittadinanza grazie allo ius sanguinis ma vivono all’estero. È una delle anticipazioni del Dossier statistico Immigrazione 2020 realizzato dal Centro studi e ricerche Idos in partenariato con Confronti, che verrà presentato il prossimo 28 ottobre in streaming sul sito e sulla pagina Facebook di Idos. Un numero superiore a quello già evidenziato dal Censimento del 2011, che ne registrava oltre 670mila. “Eppure, a causa di una legislazione che guarda prevalentemente al passato, diventare italiano per chi nasce e si forma nel nostro Paese o ci vive da molto tempo è più difficile che per i discendenti di emigrati italiani nati all’estero e che lì risiedono (spesso) stabilmente: nell’insieme oltre 2,3 milioni di persone che rappresentano un ulteriore, importante, tassello del profilo sempre più plurale della comunità nazionale”, precisano i curatori del Dossier. Le acquisizioni di cittadinanza dei figli migranti residenti da tempo nel nostro Paese e dei loro figli nati in Italia sono state 127mila nel 2019. Un fenomeno destinato a crescere, precisano i curatori, “seppure non in maniera necessariamente lineare, che coincide con quel processo di progressiva inclusione che caratterizza tutti i movimenti migratori; e ben più rilevante, sul piano numerico, di altri aspetti costantemente al centro del dibattito pubblico (gli ‘sbarchi’, ad esempio, tra il 2018 e la metà del 2020 hanno coinvolto appena 45mila persone)”.

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