Nel contesto degli atti di violenza avvenuti domenica 18 ottobre, nell’ambito della commemorazione del primo anniversario delle proteste sociali del 2019, la Conferenza dei religiosi del Cile ha espresso, attraverso un comunicato, il suo ripudio per “ogni atto contrario alla vita e al rispetto della libertà religiosa di ogni persona che vive nel nostro Paese”.
Nello stesso documento, i religiosi affermano che la protesta “ha radici profonde nel disagio sociale e nella ricerca di un Paese più giusto; siamo d’accordo che le richieste che hanno portato a queste manifestazioni non hanno ancora ricevuto risposta dallo Stato, né sono state risolte. Tuttavia, questi non sono motivi perché la violenza diventi dilagante e incontrollata”.
Conclude il messaggio: “Facciamo un appello alla pace, dimostriamo solidarietà alle parrocchie colpite, invitiamo le persone a deporre le armi e le pietre”, evitando azioni che “vanno contro la vita e il rispetto di ciò che ci circonda. Sosteniamo le richieste per le trasformazioni sociali che sono state sollevate, le manifestazioni pacifiche della maggioranza dei cileni e il rispetto rigoroso dei diritti umani. Sosteniamo la partecipazione democratica come dovere civico e ribadiamo la vicinanza della vita religiosa a coloro che soffrono, in particolare bambini, donne e giovani”.