Es 12,1-8.11-14; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
La passione di Gesù inizia con il gesto profetico della lavanda dei piedi, simbolo della sua donazione d’amore fino all’umiliazione della croce, estremo atto d’amore. Lavare i piedi era un servizio che poteva essere preteso solo dagli schiavi non ebrei. Anche la croce era il supplizio riservato agli schiavi.
Una passione regale. Tutto il cammino di Gesù verso il Golgota è rivelazione della sua regalità e della sua potenza di salvezza. Gesù sa che questa è la sua ora, è consapevole del mistero del male che accompagna la sua Pasqua, ma che è sempre sotto la volontà del Padre. Pasqua è proprio passare da questo mondo al Padre. A noi, invece, per comprendere e non perderci è necessaria l’obbedienza della fede.
La cena e la lavanda dei piedi si comprendono in profondità solo davanti all’assoluta signoria di Gesù. Nella cena raccontata da Giovanni manca l’istituzione dell’Eucaristia (tema presente nel miracolo dei pani), ma proprio la lavanda dei piedi è ulteriore rivelazione dell’amore che l’Eucaristia significa e rivela. L’amore è la ragione e il segreto di tutto; quello sino alla fine. E noi siamo tra i "suoi".
Togliersi le vesti e cingersi dell’asciugamano per lavare i piedi dei discepoli richiama il Verbum caro factum est, il farsi carne del Verbo di Dio, il suo spogliamento per rivestirsi della nostra povertà. Le vesti sono simbolo della sua vita, l’asciugamano è il grembiule del servizio. I figli lavavano i piedi al padre, la moglie al marito, gli schiavi al padrone. Gesù ci rivela un Dio che serve e non chiede di essere servito. In quale altra religione si trova un modello del genere? Anzi, di più. Non è che Dio si abbassa, ma ci eleva al suo livello, ci fa signori e figli.
Gesù ci ama fino alla fine, perché è il pastore buono che non scappa davanti al lupo e ai ladri. È il chicco di grano caduto in terra che muore per non restare solo. Il gesto del Signore è servile. Però è soprattutto, purificatore, liberante. Anche a Giuda che lo tradiva Gesù lava i piedi. E Pietro avrà parte con il Signore, perché Egli lo perdona e perché potrà a sua volta lavare ad altri i piedi.
Angelo Sceppacerca