“Oggi, i dolori della guerra sono aggravati anche dalla pandemia del Coronavirus e dalla impossibilità, in molti Paesi, di accedere alle cure necessarie”. Lo ha detto il Papa, nel discorso pronunciato in Campidoglio e rivolto ai leader religiosi mondiali che partecipano all’incontro internazionale per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “Intanto, i conflitti continuano, e con essi il dolore e la morte”, il grido d’allarme di Francesco, secondo il quale “mettere fine alla guerra è dovere improrogabile di tutti i responsabili politici di fronte a Dio. La pace è la priorità di ogni politica. Dio chiederà conto, a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti, di tutti i giorni, i mesi, gli anni di guerra che hanno colpito i popoli!”. “Quanti impugnano la spada, magari credendo di risolvere in fretta situazioni difficili, sperimenteranno su di sé, sui loro cari, sui loro Paesi, la morte che viene dalla spada”, il monito del Papa. Il “basta” di Gesù “è una risposta senza equivoci verso ogni violenza”: un “basta!” che “supera i secoli e giunge forte fino a noi oggi: basta con le spade, le armi, la violenza, la guerra!”. “Mai più la guerra!”, l’appello sulla scorta del discorso di San Paolo VI alle Nazioni Unite, nel 1965: “Questa è l’implorazione di noi tutti, degli uomini e delle donne di buona volontà. È il sogno di tutti i cercatori e artigiani della pace, ben consapevoli che ogni guerra rende il mondo peggiore di come l’ha trovato”.