Quasi otto intervistati su dieci (77%; in Italia l’81%) sostengono che l’Ue “dovrebbe fornire fondi ai Paesi dell’Unione solo a condizione che il governo nazionale rispetti lo stato di diritto e i principi democratici”. Almeno sette intervistati su dieci concordano con questa affermazione in 26 Paesi dell’Ue. Lo rivela un sondaggio svolto su indicazione del Parlamento europeo, i cui risultati vengono resi noti oggi, mentre a Bruxelles è in corso la plenaria dell’Assemblea. Il sondaggio rivela inoltre che “il 54% degli intervistati ritiene che l’Ue dovrebbe disporre di maggiori mezzi finanziari per poter affrontare le conseguenze della pandemia di coronavirus”. In 20 Paesi Ue, la maggioranza degli intervistati è d’accordo con questa affermazione, in 14 Paesi, la maggioranza assoluta degli intervistati è a favore di un bilancio Ue “più ampio”. In Italia, si è espresso a favore il 64% degli intervistati. Alla domanda su quali siano i settori politici per cui tale bilancio Ue più ampio dovrebbe essere speso, “più della metà degli intervistati (54%) afferma che la salute pubblica dovrebbe essere una priorità (55% per l’Italia), seguita dalla ripresa economica e da nuove opportunità per le imprese (42%), dal cambiamento climatico e dalla protezione dell’ambiente (37%), dall’occupazione e dagli affari sociali (35%)”. A livello europeo, il cambiamento climatico e l’ambiente hanno sostituito l’occupazione tra le 3 principali priorità di spesa rispetto all’ultima indagine condotta nel giugno 2020.
Qui i risultati del sondaggio: https://www.europarl.europa.eu/resources/library/media/20201020RES89701/20201020RES89701.pdf