“Gestire la crisi generata dal coronavirus perché la crisi economica non diventi crisi sociale e realizzare le sei priorità” del programma Von der Leyen sono i due filoni di lavoro che la Commissione ha tracciato nel suo programma di lavoro per il 2021, rendendo la necessità di rispondere alla situazione attuale un “acceleratore di trasformazioni necessarie”. Maroš Šefčovič, vicepresidente per le Relazioni interistituzionali, ha sinteticamente presentato alla stampa il consistente piano di lavoro fatto di 86 iniziative diverse, distribuite in 44 obiettivi strategici le cui ricadute saranno “trasformative nel lungo periodo”. Un punto importante sarà il rispetto del principio di “legiferare meglio”, anche “riducendo il carico amministrativo”. Green deal, transizione digitale, rafforzamento del pilastro europeo dei diritti sociali, il ruolo geostrategico dell’Europa, la democrazia e il sostegno ai valori europei sono i grandi filoni all’interno dei quali si collocano iniziative che vanno dal piano d’azione europeo per l’economia circolare a una proposta legislativa per migliorare le condizioni dei lavoratori delle piattaforme digitali; da una nuova garanzia europea per l’infanzia per l’accesso a servizi di base, come la sanità e l’istruzione per tutti i bambini, a un nuovo “approccio strategico a sostegno del disarmo” e a una “comunicazione sull’aiuto umanitario dell’Ue”; e poi una nuova strategia per il futuro di Schengen, un piano d’azione contro il traffico di migranti e una strategia sostenibile per il rimpatrio volontario e la reintegrazione, nuove strategie sui diritti dei minori e delle persone con disabilità e una proposta per combattere la violenza di genere. Šefčovič ha anche detto, alla fine della sua presentazione, che, “per portare risultati sul terreno pratico, la Commissione intensificherà la sua attività di sensibilizzazione e in questa ottica la Conferenza sul futuro dell’Europa svolgerà un ruolo centrale”. Ma nessun dettaglio in più.