“Il fanatismo ha ucciso ancora. Un’altra volta. È insopportabile”. Comincia così un comunicato diffuso questo pomeriggio dall’arcidiocesi di Rouen che 4 anni fa, il 26 luglio del 2016, subì un attacco barbaro sempre per mano dell’estremismo islamico quando padre Jacques Hamel, sacerdote di 85 anni, venne sgozzato da due giovani estremisti nella piccola chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray. Per questo, domani, domenica 18 ottobre, alle 15, i responsabili delle religioni, soprattutto musulmani, si sono dati appuntamento davanti alla Stele per la pace e la fraternità eretta presso la chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray in memoria di padre Jacques Hamel per dare voce al “nostro comune impegno a lavorare alla fraternità rifiutando ogni violenza”. La comunità cattolica di Rouen, nel comunicato, esprime alla famiglia e ai parenti di Samuel Paty, l’insegnante al Bois d’Aulne College ucciso ieri, “le sue più commosse condoglianze” e la sua solidarietà a tutta la comunità educativa del collegio dove il professore insegnava: studenti, insegnanti, personale didattico, genitori. “Rabbia e paura minacciano le scuole dopo aver toccato i luoghi di culto, le forze dell’ordine o simboli della Repubblica”, si legge nella nota. “La diocesi di Rouen continuerà a insegnare gli elementi fondanti della fraternità. I Dieci Comandamenti ne sono la base: ‘adorerai Dio solo’ e ‘Non uccidere’ sono inseparabili per noi. Possano l’assassino e chi alimenta il fanatismo trovare luce in un autentico incontro con Dio. Dio non vuole mai la morte, nemmeno quella del nemico. Vuole che l’umanità si allontani dal Male per trovare la sua vocazione nell’amore”. Il comunicato è firmato dall’arcivescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun.