“Una Chiesa ferma, immobile, gratificata da un annuncio che non va oltre le nostre chiese, da una liturgia priva di fecondità evangelica e da una carità incapace di riconoscere in ogni creatura umana – specialmente negli ultimi – il volto di Gesù, non sarà mai missionaria”. Lo scrive l’arcivescovo di Altamura, mons. Giovanni Ricchiuti, nel suo messaggio per la prossima Giornata missionaria mondiale, che ricorre il 18 ottobre, invitando alla preghiera in questo mese perché la Chiesa, invece, accresca il suo spirito missionario. “Siamo chiamati – aggiunge – ad offrire al Signore la nostra personale disponibilità a metterci in cammino, nella quotidianità delle nostre relazioni e delle nostre occupazioni, per cogliere così ‘la chiamata alla missione, l’invito a uscire da se stessi per amore di Dio e del prossimo’”.
Soffermandosi sull’esigenza di un aiuto materiale per le missioni, l’arcivescovo evidenzia che “da sempre la Giornata missionaria mondiale racconta di una straordinaria generosità di noi cattolici verso il lavoro e il sacrificio di missionari e missionarie martiri”, che “hanno dato la loro vita per annunciare ‘alle genti’ il Vangelo; e, con il Vangelo, hanno dato vita a tante opere-segno della carità dei cristiani verso popoli abbandonati, affamati e oppressi da ingiustizie sociali e violenze”.
Infine, mons. Ricchiuti sottolinea l’impegno della diocesi di Altamura, che, “attraverso le comunità ecclesiali, le associazioni, i movimenti e le confraternite”, “ha dato sempre esempio e testimonianza di generosità verso le Pontificie opere missionarie”. “L’anno scorso abbiamo raccolto in tutto 20.585,00 euro – conclude –. Nel ringraziarvi, desidero ancora una volta sollecitare la vostra generosità, piccola o grande che sia, perché anche nella prossima Giornata missionaria non venga meno la nostra carità”.