“Come è scritto nella Bibbia, se una parte soffre, tutte le altre parti soffrono. Se una parte è disonorata, tutte le altre parti lo sono”. Le numerose sfide che hanno caratterizzato questo 2020 “continuano a chiederci una maggiore solidarietà”, ma questa solidarietà deve tradursi in azione politica e in impegno a combattere ogni forma di ingiustizia e disuguaglianza. È quanto ha detto il Patriarca ecumenico Bartolomeo, intervenendo con un videomessaggio al G20 Interfaith Forum che si è aperto oggi pomeriggio, collegando online da Riad (Arabia Saudita) circa 500 leader religiosi e rappresentanti politici. “Il 2020 – ha detto il Patriarca – è stato un anno ricco di sfide per molte persone, a causa del Coronavirus. Con tristezza abbiamo visto morire molte persone e questa nuova situazione ha peggiorato il gap tra ricchi e i poveri, ha reso più complesso il sistema sanitario, ha spesso impedito l’accesso alle necessità basilari, come cibo, acqua e casa”. Alla sfida della povertà, Bartolomeo ha aggiunto anche quella migratoria parlando di migranti, rifugiati e richiedenti asilo che purtroppo continuano a “perdere la loro vita nel Mar Mediterraneo e soffrire molto”. Nel suo discorso, il Patriarca ha fatto riferimento anche al movimento che si è alzato negli Stati Uniti, il “black lives deserve”, a seguito delle violenze contro la popolazione afro. “Vorremmo ricordare – ha detto Bartolomeo – che la dignità umana non ha colore, gender, età, etnia o religione. Tutti hanno lo stesso valore e quindi tutti devono essere rispettati e trattati equamente come persone umane”. E ancora: “Dio dà valore infinito ad ogni vita umana”. Ai leader religiosi il Patriarca ha chiesto di unire le loro voci per combattere ogni forma di ineguaglianza” mentre ha chiamato i leader politici ad agire con “tolleranza zero” contro “ogni ingiustizia e forma di discriminazione”. Il mondo oggi ha bisogno di “solidarietà, tolleranza e cooperazione”, di persone capaci di “costruire ponti” e tessere “fiducia”.