Papa Francesco: a Moneyval, “talora pur di accumulare ricchezza non si bada alla sua provenienza”, no a “feticismo del denaro” e “dogma neoliberista”

“Ripensare al nostro rapporto col denaro”. È l’invito del Papa, durante l’udienza concessa oggi al Comitato di esperti del Consiglio d’Europa (Moneyval). “In certi casi pare che si sia accettato il predominio del denaro sull’uomo”, il monito di Francesco: “Talora, pur di accumulare ricchezza, non si bada alla sua provenienza, alle attività più o meno lecite che l’abbiano originata e alle logiche di sfruttamento che possono soggiacervi. Così, accade che in alcuni ambiti si tocchino soldi e ci si sporchi le mani di sangue, del sangue dei fratelli. O, ancora, può succedere che risorse finanziarie vengano destinante a seminare il terrore, per affermare l’egemonia del più forte, del più prepotente, di chi senza scrupoli sacrifica la vita del fratello per affermare il proprio potere”. “Piuttosto di investire sulla paura, sulla minaccia nucleare, chimica o biologica, si usino tali risorse per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa”, l’appello di Francesco, sulla scorta della proposta di Paolo VI ripresa dalla Fratelli tutti. “L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”, ha ribadito il Papa, ricordando che il magistero sociale della Chiesa ha sottolineato l’erroneità del “dogma” neoliberista secondo cui “l’ordine economico e l’ordine morale sarebbero così disparati ed estranei l’uno all’altro, che il primo in nessun modo dipenderebbe dal secondo”. “La speculazione finanziaria con il guadagno facile come scopo fondamentale continua a fare strage”, la denuncia di Francesco.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo