“Immigrazione e terrorismo: I legami tra flussi migratori e terrorismo di matrice jihadista”: è il titolo del libro (ed. Start InSight), uscito oggi, di Claudio Bertolotti, direttore esecutivo dell’Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo (React). Il volume, il cui studio preliminare è stato commissionato dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri e pubblicato in prima edizione dal Centro militare di studi strategici (Cemiss) del Ministero della Difesa, “ricerca e valuta gli elementi a sostegno e a discarico del rischio che i flussi migratori irregolari attraverso il Mediterraneo siano esposti alla contaminazione jihadista”. L’immigrazione irregolare, si legge in una nota di presentazione del libro, “ha assunto una dimensione che ha numerose ripercussioni sulla stabilità nazionale e internazionale, costituendo oggi un fenomeno di grande rilevanza a livello umanitario e per la sicurezza dei Paesi del Mediterraneo e dell’Europa in particolare”. “Questa situazione – afferma il comunicato – accende i riflettori sulla problematica dei canali irregolari dell’immigrazione: la complessa operazione di spostamento di vasti gruppi umani tra Paesi richiede un livello di organizzazione che solo la criminalità organizzata, spesso in collaborazione con gruppi terroristi, può raggiungere”. “Quello che i numeri (italiani e europei) ci dimostrano e su cui occorre fare un ragionamento politico al fine della prevenzione – spiega Bertolotti – è che l’arrivo di grandi popolazioni di migranti, se non adeguatamente gestito, aumenta il rischio di attacchi terroristici nel breve periodo, da parte di immigrati di prima generazione, e, nel medio periodo, da parte di figli e nipoti di immigrati”.