La Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Managua ha espresso la sua preoccupazione per le “nuove minacce alla libertà e all’integrità fisica delle persone, generate da progetti di legge discutibili”. Una situazione che “mette in ombra la gioia dei credenti per la possibilità di tornare nelle chiese per celebrare la liturgia in comunità attuando protocolli di biosicurezza”.
“È con tristezza – si legge nel comunicato – che si nota anche l’aumento della violenza provocata nei settori più vulnerabili della società: anziani, bambini, donne. Questo è il risultato dell’assenza di un’adeguata educazione ai valori familiari e civici nel corso dei decenni”.
La Commissione ha avvertito che, con l’avvicinarsi delle elezioni, essa condivide “la preoccupazione del popolo” quando dichiara che se si tengono le elezioni devono svolgersi “con condizioni certe costruite in precedenza”. A questo proposito, la Commissione ha insistito sul fatto che “la partecipazione dei cittadini è impensabile senza le informazioni necessarie fornite dai media indipendenti che sono sempre più vessati”.
Pertanto, la Commissione riprende il messaggio della Conferenza episcopale del Nicaragua diffuso il 1° maggio scorso, in cui si chiede che l’organismo che presiede alle elezioni sia rinnovato in modo tale da essere affidabile e indipendente per un processo elettorale neutrale, imparziale e osservabile a livello nazionale e internazionale. In caso contrario, “le elezioni non potrebbero essere considerate libere”.