“Consiglio vivamente ai cattolici – e a chiunque voglia un mondo migliore e partecipi alla sua costruzione – di leggere questa enciclica, diffonderla e farla propria. È un’enciclica che fa parte della Dottrina sociale della Chiesa e, pertanto, fa parte del compito evangelizzatore in cui ci impegniamo, con grande forza”. Lo scrive, in una lettera pubblicata ieri e inviata al Sir dallo stesso presule, l’arcivescovo di Concepción (Cile), mons. Fernando Chomali. Il Santo Padre, prosegue la lettera, ci dice che “è importante che la catechesi e la predicazione includano in modo più diretto e chiaro il significato sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità, la convinzione della dignità inalienabile di ogni persona e le motivazioni per amare e accogliere tutti”.
Secondo mons. Chomali, il Papa chiama a sradicare la “cultura dei muri” e a “entrare nelle dinamiche dell’amore”, nello stile del Buon Samaritano. “Che testo evangelico ispiratore! Solo l’amore costruisce ponti – aggiunge mons. Chomali -. Il Papa, come pastore universale che si occupa di credenti e non credenti, ci dice ancora che i diritti degli esseri umani non hanno confini e che devono essere sempre in ogni circostanza, rispettati. Questo ci obbliga a pensare alle categorie etiche delle relazioni internazionali. Il Papa invita a non escludere nessuno dal diritto di vivere con dignità. Per questo invita a mettere il bene delle persone al di sopra delle ideologie”.
Inoltre, il Papa indica la via per una “politica migliore”, “bandendo una visione individualistica dell’esistenza, per amare e promuovere invece il bene comune”, sottolinea mons. Chomali, secondo il quale “ancora una volta il Papa mostra i danni causati dall’individualismo e dalla speculazione finanziaria. Il Successore di Pietro ci chiama a promuovere torrenti di energia morale, che sono dati più che con le parole, con l’esempio e con l’azione”.