“In questo tempo in cui il mondo soffre dolore e incertezza a causa della pandemia, tutti noi che facciamo parte della comunità accademica: insegnanti, studenti, dipendenti e persone che lavorano a nostro beneficio, ti chiediamo di proteggerci e di custodirci”. Con un atto di affidamento alla Madonna dell’Apollinare, Regina degli Apostoli, venerata nella cappella del Santissimo Sacramento della Pontificia Università della Santa Croce, il rettore Luis Navarro ha dato inizio oggi al 36º anno accademico. L’ispirazione per l’atto di affidamento, riporta un comunicato dell’Ateneo, è venuta dall’epigrafe che si trova ai piedi della stessa immagine della Madonna, una preghiera in latino che i fedeli romani le rivolsero per ottenere aiuto e intercessione nel 1657, per essere liberati dall’epidemia di peste: “Santa Maria, riparatrice della concordia tra i fedeli cristiani, intercedi per noi presso Dio perché possiamo essere liberati dall’epidemia e dai mali presenti e futuri”. Oggi come allora, “ti imploriamo che per tua intercessione possiamo essere liberati dalla malattia del corpo e da tutte quelle epidemie dello spirito che oggi ci minacciano più intensamente: soprattutto la disperazione, la solitudine e l’individualismo”. Nel corso dell’omelia, il rettore, prendendo in considerazione l’attuale situazione di emergenza, ha affermato che “anche noi ci troveremo ad affrontare problemi, non solo sanitari. Ci sono e ci saranno. Ma affrontarli con Gesù è fonte di pace profonda”. Di fronte all’incertezza dovuta al Covid-19, dunque, “non possiamo chiuderci nel nostro piccolo mondo, nelle nostre preoccupazioni – ha concluso – ma occorre mettere i nostri talenti al servizio degli altri, con sforzo, generosità”.