“In ‘Fratelli tutti’, Papa Francesco lancia uno speciale appello in nome della giustizia e della misericordia per gli orfani, i poveri, gli stranieri, i migranti, i rifugiati, per tutti coloro che si trovano ai margini, nelle ‘periferie’ della vita e della società. Immagina un ‘mondo aperto’, spinto ad agire da ciò che chiama amicizia sociale e sincera ospitalità verso gli altri”. È quanto mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e presidente dei vescovi irlandesi, sottolinea dell’enciclica di Papa Francesco, in un commento diffuso ieri dalla Conferenza episcopale. “Trovo particolarmente impegnativo – prosegue mons. Martin – quando menziona che alcune periferie sono vicine a noi, nei centri delle città o nelle nostre stesse famiglie. Questo ovviamente ci stimola, qui in Irlanda, a considerare chi potrebbe essere escluso, chi tendiamo a mettere ai margini della società e chi cerchiamo forse di dimenticare?”. Alla luce della crisi pandemica, l’arcivescovo riflette: “Il vero distanziamento sociale è il modo in cui la grande maggioranza delle persone nel mondo conduce la propria vita apparentemente ignara o anestetizzata riguardo alla tremenda sofferenza, disuguaglianza e abbandono dei poveri e dei più vulnerabili tra noi. Solidarietà con i poveri, dice Papa Francesco, significa guardarli in faccia, toccare la loro carne, sentire la loro vicinanza e cercare di aiutarli”.