Fratelli tutti: Riccardi, “la guerra non si circoscrive mai, ma diventa madre di tutte le povertà e scuola malefica per i giovani”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Anche dopo i tempi del cielo grigio della pandemia, questa enciclica apre davvero orizzonte speranza: di vedere tutti, fratelli e sorelle, sorgere un sogno per cui vale la pena di lottare, anche a mani nude”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, presentando l’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco, nell’Aula nuova del Sinodo. “Troppi abbiamo accettato la guerra come compagna assidua del nostro tempo”, la denuncia dell’esperto, che si è detto “molto colpito” dall’affermazione allarmata del Papa, per cui “la guerra non è un fantasma passato, ma è diventata una minaccia costante”. “E’ vero, è il presente e rischia di essere futuro”, ha commentato Riccardi, secondo il quale “è illusorio nel mondo globale pensare di isolare un conflitto, eppure si vive come se fosse possibile”. Fin dall’inizio, invece, Francesco dice che “quello che è lontano ci riguarda, perché lo sguardo della fraternità non è mai miope, anzi è più realista di tante politiche che si dicono realiste”. “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l’ha trovato”, scrive il Papa: “Mai la guerra rende il mondo migliore, è una verità della storia”. Oggi, invece, dominano nazionalismo e populismo e “si sono svuotate le grandi parole che sono state un faro per l’umanità:  fraternità, pace, democrazia, unità”. “La guerra non si circoscrive mai, ma diventa madre di tutte le povertà e scuola malefica per i giovani”, ha commentato Riccardi. “Se tanti nel mondo di oggi possono fare la guerra, tutti possiamo lavorare come artigiani di pace”, l’invito sulla scorta del Papa.

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