Terminato l’ennesimo – il nono – ciclo di negoziati sul futuro partenariato tra Ue e Regno Unito, che si è articolato su 11 tavoli negoziali. Michel Barnier, capo negoziatore per l’Ue, parla di “discussioni avvenute in un’atmosfera costruttiva e rispettosa”, ed elenca passi avanti e punti di stallo. “Nuovi sviluppi positivi” sono da registrare su alcuni temi come la sicurezza aerea, il coordinamento della sicurezza sociale e il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà individuali, presupposto per la futura cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. Non si è avanzato invece su “temi importanti” come la protezione dei dati personali, gli impegni sui cambiamenti climatici o il prezzo del carbonio. E restano “gravi divergenze” su temi dirimenti, come per esempio le “garanzie solide e a lungo termine di concorrenza aperta e leale” (con questioni che vanno dagli aiuti di Stato agli standard sociali, fiscali, ambientali e climatici) e poi anche “il quadro di governance efficiente” che abbia “meccanismi di applicazione e risoluzione delle controversie solidi, nonché rimedi efficaci”, tema tanto più stringente dopo la mossa britannica della “legge sul mercato interno”, che viola quanto da Ue e Regno Unito già concordato. E poi resta il nodo della pesca. Tutte questioni che “devono essere necessariamente superate”, per il raggiungimento di un accordo. Barnier è inattaccabile nella sua fiducia e perseveranza: “Continueremo a mantenere un atteggiamento calmo e rispettoso e rimarremo uniti e determinati fino alla fine di questi negoziati”.