“Tessitori di fraternità”: è il titolo di copertina del numero di ottobre della rivista per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, edita dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it). È anche lo slogan scelto dall’organismo pastorale della Cei per la Giornata missionaria mondiale (Gmm) di quest’anno, che si celebra il prossimo 18 ottobre. Cosa significa diventare “tessitori di fraternità”? A spiegarlo sono le otto pagine del dossier che presentano “sia alcune indicazioni di Papa Francesco, contenute nel suo Messaggio scritto per la Gmm, sia le testimonianze di missionari che incarnano nel loro quotidiano la capacità di costruire relazioni con gli ultimi del mondo”, spiega la redazione. A prendere la parola sono padre Franco Nascimbene, comboniano in Colombia, e suor Giusy Riva, religiosa delle Serve di Gesù Cristo, in missione in Perù. Anche il direttore Gianni Borsa, nel suo editoriale, aiuta a comprendere cosa significa diventare “tessitori di fraternità”. Si può essere tessitori di fraternità, scrive, “dimostrando solidarietà con chi ci è vicino – in casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, nel gruppo sportivo – e anche con chi è lontano geograficamente: pensiamo ai ragazzi che vivono in Paesi poveri, dove magari manca l’essenziale, come la pace, il cibo quotidiano, una scuola”.
Un esempio di fraternità nella sua breve ma intensa vita è quella di Carlo Acutis, presentato ai lettori nella rubrica “Intervista impossibile”: nella forma di domande e risposte, questo ragazzino che il 10 ottobre verrà beatificato ad Assisi, descrive la sua gioia nel vivere alla presenza di Gesù e nel servizio ai più bisognosi.
I fumetti raccontano la vita di Giulio Rocca, missionario laico in Perù, ucciso per la sua opera di riscatto dei poveri. “Un viaggio speciale conduce in Ciad, dove i bambini sono impegnati a piantare alberi per un progetto di rimboschimento contro la desertificazione dell’area”. Il numero di ottobre è anche “ricco anche di attività da realizzare, come la costruzione di un telaio per tessere con la lana una sciarpa o un centrotavola”.