Il Consiglio europeo ha deciso oggi, in chiusura di summit, di imporre misure restrittive nei confronti di 40 persone “identificate come responsabili di repressione e intimidazione contro manifestanti pacifici, membri dell’opposizione e giornalisti in seguito alle elezioni presidenziali del 2020 in Bielorussia, nonché per cattiva condotta del processo elettorale”. Le misure restrittive, spiega il comunicato finale del summit dei 27, “includono il divieto di viaggio e un congelamento dei beni”. Il divieto di viaggio impedisce alle persone indicate di entrare o transitare attraverso i territori dell’Ue, mentre il congelamento dei beni viene utilizzato contro i fondi o le risorse economiche delle persone elencate. Nelle “Conclusioni” del summit si legge poi che il Consiglio europeo “ha tenuto una discussione approfondita sulla gestione della pandemia di Covid-19. È determinato a restare unito in questa difficile situazione e invita il Consiglio dei ministri Ue, insieme con la Commissione, a intensificare ulteriormente gli sforzi generali di coordinamento e i lavori sullo sviluppo e sulla distribuzione di un vaccino a livello dell’Ue”.
Segue un capitolo sui temi economici. “La pandemia avrà un impatto duraturo sull’economia europea e mondiale. Ha messo in evidenza sia le risorse che le dipendenze dell’Europa. Una solida base economica è ora più essenziale che mai per una crescita inclusiva e sostenibile, per la competitività, l’occupazione, la prosperità e il ruolo dell’Europa sulla scena mondiale”. Quindi l’impegno per dar corso al Recovery Fund e la “necessità di tornare quanto prima al normale funzionamento del mercato unico”. Ma “ciò non è sufficiente: trarremo insegnamenti dalla crisi Covid-19, affronteremo la frammentazione, gli ostacoli e le debolezze rimanenti”. In tal senso vengono indicate varie iniziative, fra cui quella di “perseguire una politica industriale europea ambiziosa per rendere la sua industria più sostenibile, più verde, più competitiva a livello mondiale e più resiliente”. La pandemia ha inoltre “messo ancor più in evidenza la necessità di accelerare la transizione digitale in Europa”. Per acquisire “sovranità digitale”, l’Ue “deve creare – secondo i capi di Stato e di governo – un vero e proprio mercato unico digitale, rafforzare la sua capacità di definire le proprie regole, compiere scelte tecnologiche autonome nonché sviluppare e dispiegare capacità e infrastrutture digitali strategiche”. Nelle conclusioni si legge fra l’altro che occorre “accelerare il dispiegamento di infrastrutture di rete sicure e ad altissima capacità, tra cui la fibra ottica e il 5G, in tutta l’Unione europea”.