Con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività a causa del Covid l’anticipo dei fondi europei rappresenta una boccata d’ossigeno per l’agricoltura italiana che nonostante la pandemia non si è mai fermata per garantire al Paese la disponibilità di cibo. È quanto ha affermato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nell’esprimere soddisfazione per la proposta di modifica della distribuzione delle risorse del Recovery fund (Next Generation Eu) per lo sviluppo rurale che dovrà essere votata dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo, come chiesto da Coldiretti fin dalla prima proposta della Commissione Ue.
“A causa del coronavirus non abbiamo un settore produttivo in ambito agricolo che non sia in sofferenza – ha ricordato Prandini – e purtroppo dobbiamo sottolineare che l’Europa sotto questo punto di vista non è stata sino ad oggi tempestiva”. “Non a caso – prosegue – avevamo denunciato il rischio che i nuovi fondi del Next Generation Eu per superare l’emergenza coronavirus non sarebbero stati disponibili prima del 2023, con gravi ripercussioni per il settore produttivo”. “La nuova proposta andrà invece a modificare il regolamento transitorio Ue sulla gestione della Politica agricola comune – spiega Coldiretti – consentendo di mettere a disposizione delle imprese agricole italiane già dal prossimo anno i 925 milioni di euro di fondi aggiuntivi destinati al nostro Paese”.
“Ma per sostenere le nostre aziende”, conclude Prandini, “l’agroalimentare va incluso anche nei progetti strategici da realizzare con le altre risorse del Recovery Fund” che è “importante per recuperare i ritardi accumulati nelle infrastrutture, dai trasporti alla logistica fino alle energie rinnovabili, che penalizza le produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti”.