Un aiuto per sostenere soprattutto coloro che hanno un lavoro precario oppure lo hanno perso a causa del Coronavirus. È la missione della “Borsa di sant’Omobono”, istituita dalla diocesi di Cremona, operativa a partire da domenica 4 ottobre e presentata oggi in conferenza stampa dal vescovo Antonio Napolioni, da don Pierluigi Codazzi (direttore Caritas cremonese) e da Alessio Antonioli (Centro d’ascolto – Caritas cremonese). Un fondo speciale creato per offrire prossimità e aiuto concreto a coloro che, a causa della pandemia, non hanno alcuna forma di sostentamento o sono in gravi difficoltà economiche.
La “Borsa di sant’Omobono” ha come scopo la prossimità nell’emergenza alimentare, nel pagamento delle utenze e nella ricollocazione nel mercato del lavoro. Il suo funzionamento è affidato alla Caritas diocesana, alla rete delle parrocchie, dei centri di ascolto Caritas e San Vincenzo e, dove possibile, agirà in accordo con gli Enti pubblici. Potrà avvalersi anche di enti accreditati. Inizialmente sarà alimentata dalla Caritas diocesana, che si avvarrà anche di fondi messi a disposizione dalla Caritas nazionale, proprio per l’emergenza Covid-19, e della Cei dall’8xmille. Potrà inoltre essere sostenuta dalle offerte deducibili di privati, aziende e fondazioni, come anche dalla compartecipazione di parrocchie e associazioni.
A parroci, religiosi, operatori e volontari di parrocchie e centri di ascolto Caritas e San Vincenzo il compito dell’ascolto e della raccolta delle richieste di aiuto. La “Borsa di sant’Omobono” è un aiuto concreto alla povertà creata dall’emergenza sanitaria. Ma l’impegno continuerà anche dopo l’emergenza affinché divenga uno strumento permanente ed efficace di carità.