Sarà dedicato in buona parte alla politica internazionale il prossimo vertice dei capi di Stato e di governo europei che si riuniranno il 1-2 ottobre a Bruxelles. Come di consueto l’intervento del presidente del Parlamento europeo David Sassoli darà il via ai lavori che prevedono al primo punto le relazioni Ue-Cina, come illustra nella lettera di “invito” il presidente Charles Michel. “Lavorare con la Cina per affrontare le principali sfide globali come la pandemia Covid-19 e il cambiamento climatico”, avere una “relazione economica più equilibrata e reciproca”, promuovere i nostri valori e standard” i capitoli implicati. I leader europei si confronteranno anche sulla “situazione in Bielorussia, l’avvelenamento di Alexei Navalny e l’escalation del Nagorno-Karabakh”. A cena il tema sarà il Mediterraneo orientale e le relazioni con la Turchia: l’“obiettivo è creare uno spazio per un dialogo costruttivo con la Turchia” che dia stabilità alla regione, rispetti la sovranità e i diritti sovrani di tutti gli Stati membri dell’Ue. La mattinata di venerdì sarà invece dedicata a una “discussione approfondita su come raggiungere il pieno potenziale del mercato unico, un’ambiziosa politica industriale e lo sfruttamento delle opportunità offerte dagli ultimi sviluppi digitali”. Il presupposto è che l’Ue può essere internazionalmente forte solo se ha “una base economica innovativa e resiliente”. In chiusura, “un breve aggiornamento sui negoziati con il Regno Unito”.
Sicuramente rimbalzerà nella riunione la dura presa di posizione del premier Viktor Orban, che ha chiesto in una lettera alla presidente della Commissione Von der Leyen le dimissioni della vicepresidente Vera Jurova, che nei giorni scorsi ha definito l’Ungheria una “democrazia malata”: una “palese violazione” della neutralità della Commissione e del principio di collaborazione, l’accusa di Orban.