At 1,1-11; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20
L’appuntamento è sul monte della Galilea, da dove tutto aveva preso inizio, predicazione e opere del Signore tra noi, e da dove tutto riparte fino agli estremi confini della terra, ma sempre con la presenza del risorto, tutti i giorni, fino alla fine.
Dopo le donne, Gesù si fa incontro agli undici che, essendosi fidati dell’annuncio di quelle prime testimoni, ora lo vedono e lo adorano. Il persistere nel dubbio "Essi però dubitarono" dice la loro fragilità a confronto con la pienezza del potere dato a Gesù dal Padre, come frutto del sacrificio di Pasqua.
Il comando "Andate, dunque!" dice che ora il Signore affida tale potenza ai suoi in vista della missione universale di ammaestrare, battezzare, insegnare a osservare. Una successione che mostra quanto sia vasto e misterioso il procedere di Dio nei cuori e nella storia. Su tutto sta la sua promessa di restare con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Un impegno mantenuto; senza la sua presenza nessun cristiano, nessun missionario, nessun santo, per quanto ognuno si sia riconosciuto ferito, peccatore, malato. Ancor più splendente è il segno della misericordia.
È la fine del Vangelo di Matteo. Ed è un grande inizio! I discepoli vedono Gesù come Egli è, come nella trasfigurazione. E lo adorano, prostrandosi in segno di consegna e di abbandono totale. Su questo rapporto d’amore poggiano le prospettive universali di una esistenza nuova, il cammino storico della comunità credente.
"E disse: Pace a voi tutti andate! / Sopra di loro lo vela una nube / così dispare in un nembo di sole. / Come faremo Signore, ad andare? / Agnelli in mezzo ai lupi saremo: / a due a due di porta in porta / e neppur certi di essere creduti! / Cristo che sali al trono di Dio, / il nostro cuore innalza e conforta: / il fuoco manda del santo tuo Spirito / che trasfìguri la polvere in gloria … Tu sei disceso nel buio degli inferi / e dell’abisso hai violato i confini: / ora nell’alto ascendi portando / come trofeo le nostre catene. / Del Padre a destra sedendo beato / ti muova sempre la stessa pietà … / Sii tu, o Cristo, la nostra certezza / la nostra fine futura di giusti: / tu gioia e premio dei tuoi fedeli / che qui ti seguono ora e per sempre". (Turoldo)
Angelo Sceppacerca