“Sostenere adeguatamente questo settore fondamentale per l’economia del Paese, con tutte quelle misure e iniziative che ne permettono il rilancio, oltre l’emergenza” e “tutelare e garantire tanti lavoratori che vi investono energie ed impegno”. È l’appello con cui si conclude il messaggio della Cei per la Giornata del ringraziamento, in programma l’8 novembre sul tema: “L’acqua, benedizione della terra”. La pandemia da Covid-19 “ha avuto impatti pesanti sull’intero mondo del lavoro”, si ricorda nel messaggio: “Per l’agricoltura, infatti, è venuta improvvisamente meno – in un momento dell’anno particolarmente delicato – una manodopera straniera cui in anni precedenti era stato possibile affidarsi in modo continuativo. Si è posta al contempo l’esigenza di regolarizzare i braccianti agricoli”. “L’acqua è un bene collettivo”, ricordano i vescovi: “Non può prevalere una concezione puramente mercantilistica, che induce a considerare l’acqua una merce qualsiasi, arrivando a giustificare privatizzazioni improprie. L’acqua ha una valenza pubblica: senza una debita regolamentazione da parte dell’autorità politica si possono favorire speculazioni e gestioni che espongono a peggiori standard qualitativi e a costi eccessivi, non facilmente accessibili a tutti”. “La società civile conserva la responsabilità ultima per cui, quando la comunità politica non sia in grado di tutelare e promuovere il diritto all’acqua per tutti, deve mobilitarsi affinché ciò avvenga”, l’indicazione della Cei.