“Garantire agli sfollati interni l’accesso incondizionato a beni primari – come cibo e acqua – e ai servizi di base, permettendo loro di vivere una vita dignitosa, specialmente in questo periodo di pandemia di Covid-19”. E’ una delle richieste avanzate dalla Caritas Internationalis, in sintonia con Papa Francesco, in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domani. Secondo il Rapporto globale 2020 del Centro per il monitoraggio degli sfollati interni, alla fine del 2019 nel mondo vi erano 45,7 milioni di persone sfollate interne a causa di conflitti e disastri in 61 paesi e territori. Per loro, Caritas Internationalis, in una nota, chiede di “garantire un ritorno a casa sicuro e dignitoso a coloro che vogliono e possono tornare” e di “stabilire un cessate il fuoco globale, al fine di sospendere i conflitti che sono tra le cause principali che costringono gli sfollati interni ad abbandonare le proprie case”. “In tutto il mondo – sottolinea il segretario generale, Aloysius John – Caritas Internationalis è in costante e diretto contatto con coloro che vivono la drammatica situazione di vivere da sfollati nei loro Paesi. Sono persone abbandonate a se stesse e private della necessaria protezione legale. In questo giorno speciale vogliamo dare voce al loro grido di giustizia chiedendo azioni immediate e tempestive”. Dal momento che rimangono all’interno dei confini dei loro Paesi, gli sfollati interni non possono infatti ottenere lo status di rifugiati, che assicurerebbe loro un alto livello di protezione internazionale.