Consiglio permanente: comunicato finale, “un coordinamento centrale” per “rendere più significativa la collaborazione tra le Chiese del Mediterraneo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Da parte dei vescovi si è affermata la scelta di costituire un coordinamento centrale, estremamente agile, che tenga uniti sia la rappresentanza episcopale delle macro-aree mediterranee, sia gli esperti, chiamati a consigliare circa le attività da intraprendere”. Lo segnala il comunicato finale della sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente della Cei, che si è riunito a Roma, a Villa Aurelia, dal 21 al 23 settembre. “Saranno le stesse Conferenze episcopali regionali a riflettere sulle proposte con cui rendere più significativa la collaborazione tra le Chiese del Mediterraneo”, informa la nota. L’iniziativa intende dare seguito all’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, vissuto a Bari lo scorso febbraio e culminato nella presenza e nella parola di Papa Francesco. La volontà dei vescovi è quella di “rafforzare i legami e la comunione tra le Chiese”, ricordando anche “i rapporti di gemellaggio già in essere tra molte diocesi italiane e altrettante comunità ecclesiali dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum”. “Intensificare le relazioni significa rendersi disponibili a richieste di aiuti come a occasioni di studio e di scambio, nel segno della reciprocità – si legge nel comunicato -; impegna anche a sensibilizzare i governanti dell’Unione europea perché assumano un ruolo più incisivo nelle vicende mediterranee”.

 

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