Domenica 6 marzo

Dt 11,18.26-28.32; Rm 3,21-25a.28; Mt 7,21-27

Fare la volontà del Padre non dipende dal cosa si fa – si trattasse anche di scacciare demoni o fare miracoli! – ma dal come lo si fa. È volontà del Padre ascoltare le parole di Gesù e metterle in pratica. Per noi oggi è come dire: vivere la messa, dalla Parola alla missione, dall’ascolto all’ite: andate!

Impressiona la frase di Gesù – "Non vi ho mai conosciuti!" – anticipo di quella del giudizio finale che separerà gli agnelli dai capri. Gli apostoli sono impressionati da quello che dice il Signore; anche loro non lo conoscono?

Fare la volontà del Padre. Fare le parole ascoltate da Gesù e, tra queste, torna forte alla memoria il "Fate questo in memoria di me", il pane eucaristico, sacramento di salvezza e di totale comunione fraterna, massima parola e tangibilità della bellezza della vita cristiana. Il credente che entra nel Regno dei cieli è uno che ascolta e obbedisce alla parola, umile e operoso. Questa è la spiegazione di una parabola sorprendente: quando ascoltare e fare sono uniti, la casa resiste a tutte le prove perché sotto ha roccia; se si separa l’ascolto dal fare, allora essa è fragile perché poggia sull’inconsistenza della sabbia.

Anche queste parole impressionano la folla che ascolta Gesù e resta stupita del suo insegnamento: egli infatti insegnava come uno che ha autorità, e non come i loro scribi. Anche papa Benedetto XVI colpisce quando spiega le parole di Gesù. Proprio su questo Vangelo, ha scritto ai giovani in vista della Giornata mondiale di Madrid: "Costruite la vostra casa sulla roccia, come l’uomo che ha scavato molto profondo. (…) Non credete a coloro che vi dicono che non avete bisogno degli altri per costruire la vostra vita! Appoggiatevi, invece, alla fede dei vostri cari, alla fede della Chiesa, e ringraziate il Signore di averla ricevuta e di averla fatta vostra!".

La fede dei padri. E delle nonne, come quella che entrò in chiesa tenendo per mano il nipotino. Cercò con lo sguardo il lumino rosso che segnalava il tabernacolo del Santissimo. Si inginocchiò e cominciò a pregare. Il bambino girava gli occhi dalla nonna al lumino rosso, dal lumino rosso alla nonna. Ad un certo punto sbottò: "Ehi, nonna! Quando viene verde usciamo, eh?". Quel lumino non diventerà mai verde. Continua a ripetere senza posa: "Fermati!". Questa è la roccia.

Angelo Sceppacerca