In Italia si osserva un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia di Sars-CoV-2, sebbene con un andamento più contenuto rispetto a quello osservato in altri Paesi europei. Anche in questa settimana si rileva una trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero. È quanto emerge dal monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 7-13 settembre 2020 che “conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la settima settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 31/8-13/9) di 29.63 per 100.000 abitanti”. La maggior parte dei casi (81,9%) continua ad essere contratta sul territorio nazionale, con diminuzione dei casi importati da stato estero (10,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio). Nel 7,3% dei casi l’informazione non è indicata. È in diminuzione da due settimane la percentuale casi importati da altra Regione/PA (5,5% nella settimana corrente).
A partire da giugno, viene spiegato, a livello nazionale si è notato un leggero ma costante incremento dell’indice di trasmissione nazionale (Rt) che ha superato la soglia di 1 intorno al 16 agosto 2020. Nel periodo 27 agosto al 9 settembre 2020 l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,92, al di sotto di 1 nel suo valore medio dopo due settimane. Stime di Rt maggiore o uguale a 1 si sono avute in Provincia Autonoma di Trento (1,59), Liguria (1,32), Puglia (1,13), Friuli-Venezia Giulia (1,11), Sicilia (1,08), Calabria (1,07).