Le attività pastorali e di catechesi potranno riprendere nel rispetto delle indicazioni mirate a prevenire il diffondersi della pandemia. Lo ha disposto il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, con un decreto che integra anche nuove norme in merito alla reintroduzione dei cori durante le funzioni religiose e il distanziamento dei congiunti in chiesa. In dettaglio, il decreto prevede “la possibilità di riprendere la catechesi e le altre attività di gruppi, associazioni, movimenti e oratori, realizzate in locali della parrocchia o nella sua disponibilità, nel rispetto di precise indicazioni. I parroci, inoltre, dovranno far compilare e firmare i moduli della scheda di iscrizione, della informativa sulla privacy e sulle informazioni particolari; spiegare e sottoscrivere insieme con i genitori il patto di corresponsabilità reciproca Covid-19; attivare incontri di formazione destinati agli operatori pastorali (catechisti, animatori, educatori) sulle norme di prevenzione e sicurezza relative all’emergenza Covid-19”. Durante le funzioni religiose e gli eventi di natura religiosa sarà, inoltre, possibile la reintroduzione dei cori i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno un metro e almeno due metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Infine, durante lo svolgimento delle funzioni religiose non saranno più tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi e/o svolgono vita sociale in comune. Rimane però invariato il numero massimo di fedeli che è possibile ammettere in relazione alla capienza della chiesa”. “Questo momento così delicato di ripartenza – afferma mons. Cuttitta – è stato tanto desiderato e atteso. È necessario tenere un atteggiamento equilibrato: è bene non sottovalutare il rischio di contagio, ma neanche farsi paralizzare dalla paura. Ognuno, nella sua condizione e nel suo ruolo, è chiamato ad esercitare una attenzione consapevole e una premurosa sollecitudine, nell’ottica della corresponsabilità ecclesiale, affinché le attività catechistiche e associative dei più piccoli, insieme alla bellezza delle celebrazioni, possano riprendere in modo sicuro e sereno”.