“Ci aspettiamo dalla presidente Von der Leyen un passo decisivo verso un sistema che ponga al centro la condivisione delle responsabilità per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti”: questa una delle attese che Fabio Massimo Castaldo (M5S), vice presidente del Parlamento europeo, ha avanzato nel dibattito che si è svolto oggi, su iniziativa del Parlamento europeo in Italia, in vista del prossimo discorso sullo Stato dell’Unione che la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, terrà il 16 settembre di fronte all’emiciclo. Lunga la serie di “desiderata” espressi dagli eurodeputati intervenuti. Ricorrente il tema della Conferenza sul futuro dell’Europa, che per Castaldo deve “avere un ruolo ri-fondativo dei processi decisionali dell’Ue, con un maggiore coinvolgimento della società civile” e “maggiore precisione sulle tempistiche di questa conferenza”. Per Brando Benifei (Socialisti e democratici), “sarà fondamentale avere un mix virtuoso di rappresentanti politici europei e nazionali e della società civile”. Dovrà essere “un appuntamento serio e – ha ricordato Benifei – il Parlamento europeo ha condizionato il proprio sostegno alla presidente Von der Leyen al fatto che la Conferenza sia all’altezza delle sfide che auspichiamo”.
Positivo Salvatore De Meo (Ppe), secondo il quale “il Parlamento europeo si è ritagliato un ruolo e sta avendo una sua centralità come unica istituzione democraticamente eletta”, mentre secondo Antonio Maria Rinaldi (Identità e democrazia) “il Parlamento per ragioni storiche non è mai stato al centro dei processi decisionali”, ma “se riusciremo a dargli ulteriore forza potremo recuperare fiducia nei confronti dei cittadini europei”. Per certi versi sulla stessa linea Emma Bonino (+Europa): “È impensabile che il Parlamento europeo continui a non avere iniziativa legislativa. Istituzionalmente parlando, la promozione di un’Europa democratica e solidale passa attraverso un rafforzamento del Parlamento europeo”.