Oltre al commercio on line ad aumentare sono solo le vendite nei discount alimentari che fanno segnare un balzo del 2,7% rispetto allo scorso anno, in netta controtendenza con tutti gli altri canali distributivi tradizionali che sono invece in flessione. È quanto emerge da una analisi Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul calo del commercio al dettaglio nel mese di luglio. Una situazione che – sottolinea Coldiretti – “evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che orientano le proprie spese su canali low cost e su beni essenziali come cibi e bevande”. Gli alimentari sono infatti i beni che registrano una maggiore tenuta nel commercio al dettaglio con un calo a luglio di appena l’1%, sia rispetto al mese precedente che allo stesso mese dello scorso anno. Un andamento sostenuto in realtà – spiega la Coldiretti – “anche dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio, lo smart working e le minori disponibilità economiche che hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche”. Il bilancio resta comunque pesantemente negativo secondo la Coldiretti che evidenzia “un taglio complessivo della spesa a tavola degli italiani, a casa e fuori casa, di ben 24 miliardi nel 2020 per effetto dell’emergenza coronavirus, sulla base delle elaborazioni su dati Ismea”.