“Con l’ultima minaccia del premier inglese Boris Johnson, la Gran Bretagna rischia di diventare il porto franco del falso Made in Italy in Europa per la mancata tutela giuridica dei marchi dei prodotti alimentari italiani a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp) che rappresentano circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare tricolore Oltremanica”. Lo sostiene la Coldiretti in riferimento all’ultimatum lanciato dal premier britannico sul negoziato con l’Unione europea per la Brexit. “Il Made in Italy resterebbe senza protezione europea e subirebbe la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione realizzati oltreoceano e nei Paesi extracomunitari”, sottolinea Coldiretti, che cita l’esempio delle “vertenze del passato nei confronti della Gran Bretagna con i casi della vendita di falso prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano”. Il rischio indicato dall’associazione è che “si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane come, ad esempio, l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia ingiustamente gran parte del Made in Italy a denominazione di origine (Dop)”. A pesare sui rapporti commerciali è anche la minaccia di “ostacoli amministrativi alle esportazioni, che scatterebbero con il nuovo status di Paese Terzo rispetto all’Unione europea, dopo che le forniture agroalimentari Made in Italy stimate nel 2019 sono state pari a circa 3,4 miliardi di euro e classificano la Gran Bretagna al quarto posto tra i partner commerciali del nostro Paese nel settore preceduta da Germania, Francia e Stati Uniti”.